Consigli utili per vacanze tranquille



In vista delle vacanze estive, ecco alcune indicazioni su come verificare l’efficacia dell’impianto di videosorveglianza prima di partire, impostare un sistema di allarme efficiente e gdpr-compliant, gestire a distanza telecamere e antintrusione senza trascurare il corretto trattamento dei dati personali.


Prima di partire per le vacanze estive, durante cui beni e utilità materiali (con il relativo carico di affetti e valori) vengono lasciati incustoditi anche per diverse settimane, è fondamentale valutare le esigenze di sicurezza della propria abitazione, selezionando le soluzioni di protezione più adatte se ancora non si è provveduto alla loro installazione.

Se, invece, si possiede già un sistema di sicurezza, occorre valutare con un professionista esperto se l’impianto risponde ancora alle attuali esigenze di protezione e se, soprattutto, è ancora al passo con i tempi dal punto di vista delle tecnologie e della resistenza.

Il sistema di sicurezza deve inoltre essere adeguato alle capacità dei potenziali criminali e al patrimonio da proteggere: è evidente che mettere in sicurezza un appartamento e una villetta sono due cose ben diverse, così come la scelta dei sistemi di sicurezza da parte di un utente in possesso di auto di lusso e gioielli sarà certamente differente rispetto a quella di chi, pur vivendo dignitosamente, non ha grandi disponibilità finanziarie. Il sistema di sicurezza, in sostanza, è come un vestito su misura: dev’essere cucito addosso al proprietario.

Come scegliere il sistema di sicurezza più adatto

La scelta del sistema di allarme dovrebbe basarsi sulle specifiche esigenze di sicurezza individuate

Le centrali moderne possono essere interfacciate con sistemi di domotica e impianti di videosorveglianza, e possono controllare sensori di vario genere: volumetrici, a infrarossi, radar, di pressione, antifumo, antiallagamento ecc. Le sirene possono essere interne o esterne, nonché collegate con l’esterno tramite segnale radio, SIM telefonica, linea Internet.

Per quanto riguarda i software di controllo, le soluzioni attuali possono integrare intelligenza artificiale per la rilevazione e interpretazione (tramite telecamere) di rumori ambientali e condotte tipiche fino a rilevare (tramite sensore termografico) il superamento di una barriera esterna da parte di un corpo umano, evitando di far scattare l’allarme in presenza di animali selvatici, cani, gatti ecc.

I sistemi più evoluti possono anche controllare aree definite senza scattare se a entrare nel vialetto sono il postino o il corriere, ai quali può essere fornito un codice per aprire il cancelletto e posare il pacco e la posta entro un tempo limite. Insomma, c’è l’imbarazzo della scelta: oltre a valutare il rapporto tra spesa e risultato, però, occorre verificare che il trattamento dei dati personali di terzi sia proporzionato alle esigenze di tutela del patrimonio.

L'importanza dell’aggiornamento del software

Mantenere aggiornato il software del sistema di allarme e videosorveglianza è cruciale per garantire la sicurezza dell’abitazione. Essendo sempre più connessi a Internet, i sistemi digitali sono ovviamente esposti al rischio di attacchi informatici e, di conseguenza, l’aggiornamento dei sistemi operativi e degli eventuali applicativi installati dev’essere costante.

Da tempo le aziende più importanti mettono a disposizione degli installatori portali dedicati all’aggiornamento dei sistemi e perfino dei firmware, a dimostrazione di quanto sia importante affidarsi a una realtà che non si limita a distribuire prodotti ma li assiste e li aggiorna nel tempo, investendo su ricerca e sviluppo. Di particolare importanza è anche la catena dei sub-fornitori (supply chain), che devono garantire un livello di professionalità e qualità adeguato al tipo di cliente che assistono.

Anche il Regolamento europeo per la protezione dei dati personali (GDPR 679/2016) pone l’accento sulle misure di sicurezza necessarie per i sistemi che gestiscono dati personali, evidenziando come esse debbano essere frutto di una puntuale analisi dei rischi, basata sull’individuazione delle minacce e delle potenziali vulnerabilità; le misure di sicurezza devono inoltre venire adeguate rispetto ai dati da proteggere e aggiornate nel tempo, secondo il principio di Data-Protection-by-Design.

Integrazione con il sistema di videosorveglianza

L’integrazione dei sistemi di allarme con la videosorveglianza può potenziare significativamente la sicurezza dell’immobile da proteggere, soprattutto grazie all’interazione tra i vari dispositivi e all’utilizzo dei software di analisi comportamentale delle telecamere, le cui rilevazioni possono essere integrate e validate dai sensori dell’impianto di allarme, al fine di evitare falsi positivi.

Anche in questo caso è opportuno rivolgersi a un professionista ed evitare il fai-date, poiché non tutti i sistemi di allarme e videosorveglianza sono facilmente integrabili, a causa delle differenze nelle modalità di installazione e nelle tecnologie utilizzate. Senza una corretta valutazione dei sistemi, inoltre, si rischia di lasciare scoperti punti da monitorare o porte di comunicazione o, peggio ancora, di non valutare eventuali vulnerabilità che potrebbero favorire l’intrusione dei criminali.

Come testare il sistema di allarme prima di partire

Prima di partire per le vacanze, è essenziale testare il sistema d’allarme per assicurarsi che tutto funzioni correttamente. È consigliabile verificare il corretto funzionamento di tutti i sensori, eventualmente utilizzando i programmi interni di autodiagnosi oggi presenti in molte centrali. Se si utilizzano sensori wireless, è opportuno verificare la carica e lo stato delle batterie, per evitare che gli apparecchi possano mandare un segnale di malfunzionamento o carica bassa qualche giorno dopo la partenza.

Ovviamente, è necessario assicurarsi che tutte le porte e le finestre dell’abitazione siano chiuse correttamente e che non restino all’interno animali che potrebbero far scattare l’allarme. È comunque una buona prassi lasciare a una persona di fiducia le chiavi di casa e un codice per la disattivazione dell’allarme, affinché possa intervenire in caso di necessità.

GDPR e videosorveglianza

Il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) stabilisce i principi fondamentali per la raccolta e il trattamento dei dati personali, inclusi quelli gestiti tramite sistemi di videosorveglianza. Nello specifico, l’utilizzo delle telecamere dev’essere strettamente finalizzato a garantire la sicurezza del patrimonio ed eventualmente delle persone. In questo senso, il proprietario dell’abitazione deve informare eventuali giardinieri o collaboratori domestici (nei cui confronti risulta come datore di lavoro) dell’esistenza delle telecamere, acquisendo presso la Direzione Territoriale del Lavoro la relativa autorizzazione secondo le prescrizioni della L. 300/1970.

Se si tratta di soggetti a partita Iva, non occorre seguire quanto indicato dalla normativa, ma è comunque necessario apporre sul perimetro i cartelli che allertano della presenza delle telecamere, con le informazioni prescritte dal Gruppo di Lavoro Europeo per la protezione dei dati personali nel mese di luglio 2019.

Anche il perimetro dell’abitazione dev’essere sorvegliato, avendo cura di non ampliare i settori monitorati dalle telecamere oltre gli spazi necessari a proteggere mura e finestre da effrazioni e atti vandalici.

In ogni caso, per la conservazione delle immagini bisogna rispettare le indicazioni dell’autorità Garante, che ha attualmente fissato in 24 ore la durata standard per la conservazione delle registrazioni. In caso di superamento del limite, è opportuno redigere un disciplinare per la videosorveglianza, da tenere a disposizione dell’autorità di controllo, nel quale vengano indicate le ragioni per cui è necessario conservare le immagini per un periodo superiore.

Raccomandazioni per la protezione dei dati raccolti

Anche per l’impianto di videosorveglianza, solitamente assistito da un DVR che controlla le telecamere e registra i filmati, al fine di minimizzare il rischio di attacchi informatici e garantire la protezione dei dati personali raccolti, è consigliabile adottare diverse cautele: modificare periodicamente le credenziali di accesso ai programmi, assicurarsi che il software sia sempre aggiornato, utilizzare sistemi di qualità e, per gli impianti wireless, garantire una connessione Wi-Fi sicura.

È inoltre fondamentale aggiornare regolarmente i firmware, utilizzare la crittografia in transito e a riposo e installare sistemi professionali, affidandone il montaggio a professionisti competenti. Un consiglio tutt’altro che peregrino alla luce di quanto accaduto nel 2019, quando i principali siti di sicurezza informatica rilevarono che, attraverso un noto motore di ricerca, era possibile ottenere i link per visionare le immagini di circa 70.000 telecamere presenti in rete, da apparecchi appartenenti a impianti di videosorveglianza a webcam interne che non erano state correttamente configurate o i cui firmware contenevano un bug che le esponeva sulla rete pubblica.

Rischi per la sicurezza e per la privacy

Strumenti preziosi per la sicurezza, le telecamere di videosorveglianza possono anche diventare veicoli attraverso cui violare la sicurezza dei sistemi o la privacy, approfittando della possibilità di sfruttare le immagini all’insaputa dei proprietari per spiarli o portare a termine un furto in loro assenza.

Se il sistema non è adeguatamente protetto, infatti, criminali dotati di sufficienti competenze informatiche possono facilmente accedere ai sistemi di registrazione e archiviazione delle immagini, soprattutto nei kit di videosorveglianza fai-da-te.

Anche la crescente abitudine di far ricorso ad app di varia natura per accedere da remoto al sistema di allarme, all’impianto domotico o di videosorveglianza contribuisce a ridurre la sicurezza degli apparati perché vengono mantenute aperte porte di comunicazione spesso consultate da dispositivi privi di protezione (quanti hanno un antivirus e/o una rete VPN sullo smartphone con il quale si collegano all’impianto d’allarme di casa, al conto corrente, ai social e ai siti web?).

Ricezione di notifiche e allerta

La ricezione di notifiche e allerte in tempo reale rappresenta un vantaggio significativo nella gestione a distanza dei sistemi di sicurezza. Attraverso l’uso di app, gli utenti possono essere immediatamente informati in caso di eventi sospetti o intrusioni e prendere rapidi provvedimenti, come contattare le autorità competenti o informare i vicini per una verifica sul posto.

Inoltre, la possibilità di condividere facilmente con familiari o amici immagini o video catturati dalle telecamere aumenta il livello di sicurezza, permettendo un monitoraggio collaborativo della proprietà. Attenzione, anche in questo caso, alla tutela dei dati personali: le informazioni acquisite dalle telecamere (non solo le immagini, ma anche i dialoghi) possono essere utilizzate per tutelare i propri diritti, eventualmente in sede giudiziaria, ma non vanno diffuse in rete - soprattutto se riguardano non criminali entrati abusivamente, ma semplici passanti, soggetti coinvolti in eventi accaduti nel perimetro sorvegliato ecc. Ogni situazione dev’essere opportunamente valutata e, comunque, la diffusione è generalmente da evitare.

Configurazione di risposte automatiche in caso di intrusione

Un altro aspetto sempre più interessante dell’integrazione tra sistemi di allarme, di domotica e di videosorveglianza è la possibilità di configurare risposte automatiche e semiautomatiche dell’impianto. Oltre alla tradizionale casistica di sirene, segnali luminosi e allerte sui vari dispositivi di forze dell’ordine, istituti di vigilanza e proprietari, i moderni apparati consentono l’uso di fumogeni per impedire ai criminali di orientarsi, l’innalzamento di barriere, cancellate e ostacoli di vario genere, ma anche l’accensione dell’impianto di irrigazione o delle luci del giardino e degli interni, così da disorientare gli aggressori e renderne più facile l’individuazione e l’identificazione.